God of War -Extra level, Fanfiction basata sul sanguinoso video game...

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Harley_Quinn
view post Posted on 30/1/2011, 21:32




Dunque, questa è una fanfict che ho scritto tempo fa, non avevo ancora finito GowII
La fanfict è ambientata poco dopo che Kratos ha recuperato il flagello di Tifone ed è in volo con Pegaso.
Sono 5 capitoli, li posterò uno alla volta ^^
Ditemi che ne pensate!! Grazie ^^
Per chi non conosce il game, se avete voglia leggetevi il riassunto su Wiki e commentate commentate commentate!

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I L'incontro


Kratos entrò nell'antro indicatogli da Gaia, lasciando Pegaso all'ingresso.
Gl'occhi scuri scrutarono i dintorni, era tutto buio e lui prese le due spade stringendone il manico con forza e sicurezza, mantenendo tutti i suoi sensi all'erta.
<<kratos...procedi dritto davanti a te...>> disse una profonda voce femminea. Gaia.
La voce profonda non trasmise nulla al freddo spartano, e solamente perché aveva detto di procedere, non significava che il tragitto fosse privo di pericoli.
Nemmeno il tempo di pensarlo che alcuni satiri accompagnati da delle gorgoni diedero il benvenuto al fantasma di sparta, che fu veloce e letale come sempre.
Una volta eliminati gli ostacoli,proseguì guidato da una luce fioca e lontana.
Percorse un breve tragitto, una specie di corridoio naturale scavato nella montagna.
Il fittizio corridoio conduceva sino ad un'ampia sala, segnalata da quattro torce che annunciavano la pseudo entrata.
Si ritrovò così in un'ampia sala, altre torce vi erano appese alle pareti, ma disordinatamente e senza coerenza. La cosa non permetteva una buona illuminazione ed in certi punti regnava l'oscurità.
<<l'obbiettivo si fa sempre più vicino Kratos...>> proclamò solennemente il titano mentre Kratos rinfoderava le spade cercando di guardare Gaia, di cui che s'intravedeva appena il petto in penombra.
<<che devo fare ancora?>> domandò avvicinandosi all'imponente figura con passo sicuro.
L'aria sibilò ed un pugnale da lancio sfiorò la guancia dello spartano che sfoderò prontamente le sue lame.
Aguzzò la vista ed intravide nella penombra una figura femminea vicino al grande titano della terra, fece per scattare in sua direzione ma la voce di Gaia risuonò nell'aria <<fermatevi!>> ordinò lei.
Kratos bloccò il movimento a metà e vide la figura nella penombra rilassarsi.
Essa si voltò dandogli la schiena, la luce di una delle torce fece intravedere allo spartano il profilo di un'arma sulla schiena della donna.
<<madre...>> disse la figura tendendo le braccia verso l'alto come fosse una bambina.
Aveva una voce bassa e calma, ma al contempo fredda e piatta come il ghiaccio stesso.
Kratos s'avvicinò cercando di guardarla in volto, ma Gaia allungò una delle sue immense mani e sollevò la donna da terra.
Mentre la donna veniva sollevata, voltò il capo e Kratos intravide un paio d'occhi color miele, quasi gialli che riflettevano la freddezza ed il distaccamento della donna, proprio come la sua voce.
<<perdonala Kratos>> disse Gaia attirando l'attenzione dello spartano su di se <<in tutta la sua vita non ha fatto altro che combattere...>>
<<come me>> intervenne Kratos interrompendo bruscamente il titano.
<<esatto, tu e lei dovrete collaborare per un pò>>
<<no>> rispose lui bruscamente.
Per un attimo solo il silenzio nella caverna, poi la voce piatta e ferma della ragazza irruppe quella pace momentanea frantumandola come fosse di vetro. <<quindi tu sai già dov'è la mela d'oro?>>
Kratos cercò di scrutare nell'oscurità per vederla <<e a cosa mi servirebbe?>>
Nessuno rispose, s'avvertì solo un lieve fruscio e la voce della ragazza che in un sussurro si rivolgeva al titano, sussurro che ovviamente Kratos poté ben sentire dato che nella caverna vuota tutto rimbombava.
<<non gli avete ancora detto nulla?>>
<<kratos...>> riprese Gaia <<...per proseguire nel tuo viaggio dovrai oltrepassare la Montagna della Discordia. Ma quello è un luogo pericoloso, un labirinto senza uscita che condanna chiunque vi entri a morte certa. A meno che...non si abbia la mela d'oro, la mela della dea Eris>>
<<allora dimmi dov'è, andrò da solo a prenderla>> disse Kratos interrompendola per l'ennesima volta.
<<impudente e maleducato>> intervenne la ragazza <<se non fosse per madre Gaia, tu staresti ancora a marcire nelle profondità dell'Ade>> Kratos fece un passo avanti cercando di avvicinarsi alla luce.
<<non le devo nulla>> sorprendentemente Gaia rimase in silenzio, ma la ragazza rise. Una risata fredda e falsa.
<<sbaglio, o è la stessa cosa che hai detto ad Atena l'ultima volta che l'hai vista? Quando eri ancora un Dio...>> lo spartano s'irrigidì mentre le parole gli riecheggiavano nella mente.
Lo sguardo tornò serio mentre scrutava l'oscurità <<tu chi sei?>> domandò con voce acida ed irosa stringendo con forza i pugni.
La ragazza scese dal titano con un agile balzo, eseguendo una capriola a mezz'aria che le permise di atterrare in piedi.
Avanzò lentamente, i suoi passi leggeri risuonarono nella caverna vuota...e finalmente si mostrò.
Lunghi capelli neri arruffati legati in una lunga treccia, occhi gelidi color miele e pelle abbronzata.
Indossava abiti che agivano il combattimento, un top di cuoio decorato con fasce d'oro, una gonna corta e dei sandali. Sia sugli avambracci che sulle gambe dalle ginocchia in giù, erano applicati dei para bracci e para gambe in cuoio, sulla coscia sinistra s'intravedeva sotto alla gonna una fascia, sempre in cuoio, su cui erano fissati dei pugnali da lancio.
Aveva un fisico forte ed allenato, ma pareva quasi gracile al confronto dell'arma che portava sulla schiena. Una grande alabarda a doppia lama che brillava quasi minacciosamente alla luce delle torce.
Kratos la scrutò dall'alto in basso mentre lei si fermava a circa un metro di distanza da lui.
Si guardarono negl'occhi per qualche lunghissimo istante, tanto che Gaia si mosse quasi preoccupata osservandoli percependo l'energia che ora impregnava l'aria.
Quell'energia che si forma quando due grandi forze vanno ad incontrarsi.
<<ti ho chiesto...tu chi sei?> tornò a domandare lui mentre la ragazza voltò il capo verso il titano.
<<madre...non posso fidarmi di un uomo che ha ucciso la sua famiglia>>
Quelle parole furono per Kratos come una dolorosa pugnalata diritta nel petto.
Aveva trasformato i suoi dolorosi ricordi in profondo odio verso gli dei che non avevano tenuto fede alla loro promessa di cancellare i fantasmi del suo passato.
Reagì d'istinto e sfoderò una delle spade con velocità tentando di decapitare la ragazza, che schivò prontamente l'attacco sbilanciandosi all'indietro e flettendo le gambe per abbassarsi e rimanere fuori traiettoria. Lo spartano riuscì appena a tagliarle una ciocca di capelli accorciandole la treccia.
Fece per attaccare nuovamente, ma a Gaia bastò frapporre un dito fra lui e l'altra per fermarlo <<basta così!>> impose ai due con voce tonante.
<<non ho alcuna intenzione di accompagnarti donna!>> sibilò Kratos guardandola negl'occhi.
<<infatti sono io che ti accompagno>> disse lei <<nemmeno io voglio viaggiare con te, ma io servo a te e tu servi a me>> si rimise in equilibrio con lentezza mentre lo spartano rinfoderava l'arma.
Gaia tolse la mano lasciandoli di nuovo a campo libero.
<<dimmi chi sei...adesso.>> ripeté Kratos verso la ragazza che, questa volta, rispose.
<<il mio nome è Fer, sono la consacrata alla dea Eris>> Kratos inizialmente parve non reagire a quella rivelazione...poi...capì.
Fer parve comprendere la sua reazione, incrociò le braccia sotto al seno e sorrise falsamente <<solamente io e Discordia conosciamo la posizione della mela, e siamo le uniche a potervi accedere>>
<<ora comprendi Kratos?>> domandò Gaia osservandoli alternatamente.
<<si. Ma io cosa servo a te?>> domandò lui premendole con forza l'indice destro sulla spalla, tanto da farle leggermente sbilanciare il busto all'indietro.
Fece per ritirare la mano ma lei, fulminea, l'afferrò saldamente << Tu hai ucciso Ares, il dio della guerra.
Anche se è stato in ampia parte merito sia dei poteri trasferitesi dagli dei che del vaso di Pandora.>>
Lui cercò di divincolarsi ma lei strinse la presa <<perciò, per quanto odi la cosa, necessito del tuo aiuto, del potere recondito di Pandora che è in te per uccidere Eris.>>
Lo spartano sorrise sarcastico mentre con uno strattone annullava la presa della ragazza.
<<ah si? Vuoi prendere il suo posto?>>
<<io non sono come te. Voglio solo essere libera dai soprusi di una dea...>> lo guardò con tanta freddezza,che lo spartano inarcò le sopracciglia sorprendendosi di percepire lungo la schiena qualcosa di molto simile ad un brivido.
<<...una volta anche tu ti volevi solo liberare di Ares...la cupidigia è una brutta cosa...>>
davanti a questa affermazione, Kratos proprio non seppe cosa risponderle.
<<così è deciso. Kratos, Fer, vi dirigerete presso il luogo dov'è custodita la mela d'oro>> concluse Gaia mentre la ragazza si girava verso di lei dando le spalle allo spartano, inchinandosi davanti al titano
<<buona fortuna...>> disse quindi congedandoli, e la grotta tremò.
I due furono costretti a dirigersi verso l'uscita di corsa per evitare le macerie provocate dagli spostamenti di Gaia, Fer raccolse il pugnale lanciato poc'anzi fissandolo assieme agli altri.
Una volta fuori Kratos montò su Pegaso mentre lei continuò a correre sino ad arrivare al limitare del burrone <<che fai!?>> gli urlò lui appena prima di vederla saltare giù.
I suoi occhi si fecero grandi di stupore mentre si avvicinava al burrone assieme al cavallo alato.
Una figura nera sfrecciò davanti a lui costringendo a seguirla puntando lo sguardo verso l'alto.
S'udì un forte nitrito, ed ecco si mostrò un fratello di pegaso. Era un imponente frisone nero con criniera, coda e zoccoli d'oro e grandi ali nere.
Aveva una sella semplice ai cui lati erano fissati una faretra ed un arco, delle briglie sul muso per permettere a Fer di comandarlo meglio.
Dall'alto la ragazza osservava lo spartano incredulo <<che fai?>> domandò quasi facendogli il verso per poi spronare il suo destriero.
Lo spartano parve quasi riprendersi dallo stupore e seguì la ragazza nell'alto dei cieli nuvolosi.
Fer procedeva diritta, senza premurarsi del fatto che Kratos la seguisse o meno, la raggiunse volando in fretta per poi andare a posizionarsi al suo fianco.
Per qualche minuto volarono in totale silenzio, e Kratos approfittò di quel tempo per studiarla.
Lei guardava sempre diritto avanti a se, fredda e distaccata non mostrava nulla sul suo volto. Se non fosse stato perché il petto s'alzava ed abbassava per via del respiro, si poteva pensare che fosse morta.
Si abbassò leggermente per prendere l'arco ed una delle frecce dalla faretra incoccandola.
Lo spartano guardò avanti a se e vide i nemici avanzare verso di loro. Estrasse le spade stringendole mentre si preparava allo scontro.
Fer tese la corda dell'arco portandoselo all'altezza della spalla, stette ferma un paio di secondi rendendo gl'occhi due fessure mentre guardava l'obbiettivo poi...tirò.
Il grifone precipitò rovinosamente a terra ruotando su se stesso ed emettendo un urlo di morte.
<<dovresti usare il flagello di tifone per sfoltirli...>> commentò lei mentre incoccava un'altra delle sue frecce.
Kratos fece apparire fra le sue mani l'arco, ma invece di puntarlo verso i nemici, lo puntò verso la ragazza <<non dirmi cosa devo fare!>> le rispose con furore.
Fer girò lo sguardo verso di lui, guardandolo con sufficienza. Sbarrò gl'occhi all'improvviso voltando bruscamente il busto in sua direzione scoccando la freccia verso lo spartano che schivò sbilanciandosi in posizione opposta...anche se era comunque fuori portata.
Si voltò e vide uno dei nemici in sella ad un grifone, l'arma alta sulla testa, pronto a sferrare un colpo, ed una freccia conficcata nel petto.
Kratos decapitò la bestia con un potente colpo di spada mentre Fer centrava il capo del soldato con un altro colpo preciso.
<<faresti meglio a guardarti attorno spartano>> disse mentre tornava a guardare avanti a se.
Scrutò i nemici per poi spostare l'arco orizzontalmente incoccando tre frecce.
Prese una mira che a prima vista parve abbastanza sommaria, le tre belve le venivano incontro a gran velocità, ma lei scoccò solo all'ultimo secondo.
La bestia posta centralmente cadde morta mentre le altre due precipitavano con una delle ali ferite.
Fer continuò a scoccare frecce sfoltendo l'orda di mostri mentre Kratos si buttava a capofitto nella battaglia com'era lui solito fare.
La ragazza ripose l'arco, poi chiuse gl'occhi e spalancò le braccia con i palmi rivolti all'esterno.
Il fuoco le lambì le mani e quando aprì gl'occhi, parvero anch'essi rossi per il riflesso del fuoco.
Alzò le braccia unendo le mani sopra al capo per poi abbassarle con un gesto secco e brusco in direzione dei nemici.
Dalle mani si scaturirono due lunghe fruste di fuoco che colpirono i nemici con letale precisione.
Si muovevano sinuose e velici, bastava un minimo movimento di Fer perché cambiassero direzione.
Per quanto Kratos fosse impegnato nella sua battaglia, ogni tanto voltava lo sguardo per vedere come se la cavava l'improvvisata e sgradita compagna di viaggio.
Che scocciatura...per lo meno aveva la certezza che non sarebbe stata una palla al piede.
“ Non posso fidarmi di un uomo che ha ucciso la sua famiglia ”
le parole della consacrata gli risuonarono quasi violentemente in testa, colpì con ira e vigore il grifone, staccandogli la testa di netto.
Come si permetteva lei di parlargli a quel modo?
Sferrò violenti colpi ai nemici mentre una delle fruste gli sibilò vicino al volto. I due combatterono con la foga della battaglia dalla quale erano stati forgiati, ed in poco tempo...era tutto finito.
Fer chiuse gl'occhi e batté le mani cosicché le fruste sparirono in un nuvola di fumo grigia.
Diede un paio di pacche sul collo del cavallo, quasi volesse rappresentare un tacito ringraziamento.
I due si ricomposero mentre Fer riprendeva le redini e Kratos rinfoderava le sue spade.
<<mi devi un favore>> disse la consacrata voltando il capo in sua direzione cosicché Kratos fece lo stesso <<non ti devo nulla>>
Fer sospirò <<sono la terza donna a cui lo dici pur avendo torto.>> disse con un falso sorriso in volto, pensando che “Donna”, probabilmente era il termine meno adatto a rappresentare Gaia.
<<come fai a conoscermi?>> chiese lui ignorando completamente le sue parole.
Entrambe si zittirono e si guardarono negl'occhi con infinita freddezza.
<<ti riferisci a ciò che ho detto nella grotta?>> rispose dopo qualche istante.<<si>>
<<tutti conoscono il tuo sanguinoso ed oscuro passato...tutti conoscono i tuoi crimini ed i tuoi meriti...sempre che ce ne siano>> aggiunse con falso tono ironico. In quel momento a Kratos parve di cogliere un'impercettibile movimento dell'angolo destro delle sue labbra....un sorriso?
<<non mi riferivo a quello...ma di ciò che dissi ad Atena>> lei annuì, come chi sa già tutto.
<<eris è la dea della discordia. E la discordia è ovunque in questo mondo, da lei comandata.
Il giorno in cui Sparta attaccò Rodi la malasorte incombeva su quella città, e lei non poté quindi fare a meno di seguire le tue ultime vicende nell'Olimpo..>> voltò il capo a guardarlo <<sono la sua consacrata, un giocattolo nelle sue mani se vogliamo. Alle volte mi trattava come un'ancella di compagnia e mi raccontava le vicende a cui assisteva e provocava. Attimi di fittizia pausa prima di tornare a combattere ancora...ancora...ed ancora...>>
Kratos ascoltò con attenzione la cosa. Eris...anche a lei portava sulle spalle la colpa del suo fato avverso...come tutti gli dei, specialmente sua fratello Ares, al quale però aveva già pensato.
Volarono tutto il giorno, sinché Elios non calò con il suo carro oltre l'orizzonte lasciando il dominio dei cieli alla sorella, Selene.
Fer continuò a volare sinché non dovettero atterrare su di un anonima isoletta.
Era un'isola ampia, ma vuota ed arida come la terra dopo esser stata bruciata, scese dal fratello di Pegaso davanti ad una specie di boschetto con gli alberi tutti secchi e morti.
Sistemò la cavalcatura controllando che non avesse ferite e rimettendo posto la sella mentre Kratos si limitò a scendere da Pegaso e lasciarlo andare via.
I due animali si allontanarono e la consacrata si voltò verso il boschetto inoltrandovisi ignorando così lo spartano.
Mano a mano che camminava s'abbassava per raccogliere dei bastoni di legna secca sino a tenerne in braccio un bel fascio con legno dalle varie misure.
Continuò ad inoltrarsi in silenzio, mentre Kratos si chiedeva internamente cosa stesse facendo.
La consacrata si fermò in un ampio spazio, c'erano vari tronchi d'alberi recisi a formare quasi una saletta circolare.
Si sedette su uno di essi che le fece da sedia mentre separava il legno per poi metterne un po' al centro della radura artificiale per poi accenderlo con la sua magia creando così un focolare improvvisato.
Si spostò un po' all'indietro riuscendo così a sedersi a gambe incrociate sul tronco.
Kratos seguiva i suoi movimenti con sguardo dubbioso <<ma che fai?>>
<<non è possibile accedere al luogo dov'è custodita la mela della discordia di notte. Dobbiamo aspettare che sia giorno. Ora riposati>>
Kratos però rimaneva in piedi, e continuò a guardarsi attorno restando sull'attenti.
Era abbastanza nervoso e scocciato dalla situazione, dopotutto non si fidava di lei. Come poteva?
<<non ci sono mostri qui, hanno troppa paura>> lo spartano camminò avanti ed indietro per la radura un paio di volte, quasi a constatare la veridicità di quelle parole, poi dopo averla osservata di sottecchi,decise di sedersi di fronte a lei senza smettere di osservarla, anche se più evidentemente.
<<paura di cosa?>> Fer alzò lo sguardo, fissò lo spartano attraverso il fuoco mentre esso si rifletteva nelle sue chiare iridi.<<di te?>> chiese sarcastico inarcando un sopracciglio quasi a volerla schernire.
<<di me, di Discordia...dell'isola>> rispose con un sospiro mentre si alzava dall'albero per andare a mettersi poco distante dal fuoco, cambiando posizione.
Si stese su di un fianco reggendosi il capo con una mano con estrema tranquillità.
Incredibile come la giovane guerriera si muovesse in tutta tranquillità nonostante la grande arma che si potava sulla schiena.
Fissò il fuoco per qualche istante, prima di dischiudere le labbra in un profondo sospiro.
Kratos aveva qualcosa che gli rodeva dentro...quello che lei aveva osato dirgli era tremendo per lui...
<<tu...tu mi hai accusato dell'omicidio della mia famiglia...>> riprese quindi lui, mentre lei alzava lo sguardo dal fuoco per puntarlo nel suo <<potresti negarlo?>> rispose lei.
<<no...non potrei mai...tu hai una famiglia? L'hai mai avuta? Hai idea di cosa significhi perderla?!>>
il suo tono si faceva sempre più acido e stringeva i pugni con forza quasi a scaricare la rabbia.
Fer non fece una piega al tono di voce dello spartano oppure ai suoi gesti.
<<famiglia...?>> ripeté a bassa voce, spostando lo sguardo altrove per qualche istante prima di ritornare sull'uomo <<io non ho né madre né padre. Non ho marito o figli. Non ho radici...e non ho futuro. Sono con la dea da quando ero in fasce, sin da quando ho memoria.
Sono sempre stata assieme a Discordia ed alla morte, che mi hanno cresciuta fra le loro braccia...
Per questo ti colpevolizzo del tuo errore.
Hai annientato quel di più prezioso che avevi con le tue stesse mani. Fossi stata in te non avrei mai fatto un...>>
Kratos si lanciò su di lei con un urlo, l'afferrò per il collo e le fu sopra sbattendola così a terra.
Fer non oppose la benché minima resistenza all'aggressione, infondo non stava cercando di strozzarla, la teneva semplicemente per il collo con una mano costringendola a terra.
<<io amavo la mia famiglia!>> esplose con ira <<sono stato ingannato dagli dei!Sono stati loro a manipolare la mia vita!>> la consacrata stette in silenzio alcuni istanti...poi, fulminea, alzò violentemente il braccio destro ponendo il palmo della mano sul petto di Kratos, all'altezza del cuore.
Era dotata di un potere tale da far urlare lo spartano dal dolore, tanto da lasciarla per prendersi la testa fra le mani mettendosi in ginocchio.
Fer non si staccò un secondo da lui, gli saltò praticamente sopra invertendo così le parti.
Con il suo potere, costringeva Kratos a rivivere i momenti assieme alla sua famiglia a Sparta, ripercorrendo il percorso sino all'ultimo, quando cercò di salvarle nell'Ade tempo addietro.
<<non dare la colpa agli dei riguardo le tue azioni! Tu hai invocato l'aiuto di Ares pur di non morire in battaglia! Tu ti sei votato così a lui! Tu quella notte hai mosso l'arma sulla tua famiglia causandone la morte!>>
<<smettila!>> urlò lui mentre riviveva quei terribili incubi, vedendo la famiglia morire ancora...
Fer si tolse dopo qualche istante rimettendosi in piedi ed osservandolo mentre si metteva seduto col petto che s'alzava ed abbassava mentre riprendeva fiato.
<< Ah...” Il fantasma di sparta”>> citò lei alzando le braccia verso l'alto <<sei solo un folle>> con la destra indicò un punto oltre gli alberi, il centro dell'isola. <<ti aspetterò lì, quando il sole sarà sorto e potremo accedere al tempio>> richiamò il suo destriero sul quale montò sparendo nella notte.
Kratos si lasciò cadere a terra, nella mente ancora le immagini del suo più grande crimine.
Il potere di Fer era spaventosamente potente...anche per lui.
S'addormentò lì, a fare gli stessi incubi di sempre, ancora più dolorosi dopo quella esperienza.
Ed allora Kratos prese una decisione.
Quando sarebbe riuscito a mettere le mani sulla mela d'oro...Fer sarebbe morta.

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"Squall"7
view post Posted on 31/1/2011, 00:01




però brava ma come ti è venuto in mente questa continuo?
se Fer era un personaggio tenibile era ancora meglioXD bella l'idea delle fruste di fuoco :sisi:
io mi sn sempre chiesto una cosa nell'uno dicono che Chrono è lultimo titano invece non è cosìO_O da dove spunta Gaia e compagnia bella?XD
 
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Harley_Quinn
view post Posted on 31/1/2011, 21:15




CITAZIONE ("Squall"7 @ 31/1/2011, 00:01) 
però brava ma come ti è venuto in mente questa continuo?
se Fer era un personaggio tenibile era ancora meglioXD bella l'idea delle fruste di fuoco :sisi:
io mi sn sempre chiesto una cosa nell'uno dicono che Chrono è lultimo titano invece non è cosìO_O da dove spunta Gaia e compagnia bella?XD

Grazie mille ^^ Mi è sempre ispirata la dea Eris, volevo scrivere qualcosa dove ci avesse messo lo zampino, e perchè nono farle fare una bella parte in God of War?
Comunque Fer non è da sottovalutare <.<
Per la questione di Chrono, credo che intendessero che era l'ultimo titano SULLA TERRA dato che tutti i suoi fratelli erano rilegati nel tartaro.
Comunque sono contenta che piaccia ^^ Ora non sono a casa mia, ma domani o dopodomani posterò il seguito ^^
 
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"Squall"7
view post Posted on 31/1/2011, 23:54




di niente sei propio brava
sisi ho detto teNibile non teMibile XD cioè se nel gioco vero la potevi usare in battaglia come con kratos :sisi:
hai giocato anche al 3?
ma Eris era una dea greca?io pensavo nordica tipo Freya,Odino
 
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Harley_Quinn
view post Posted on 1/2/2011, 14:39




CITAZIONE ("Squall"7 @ 31/1/2011, 23:54) 
di niente sei propio brava
sisi ho detto teNibile non teMibile XD cioè se nel gioco vero la potevi usare in battaglia come con kratos :sisi:
hai giocato anche al 3?
ma Eris era una dea greca?io pensavo nordica tipo Freya,Odino

Scusa credevo fosse un errore di battitura >.<
Ho giocato a tutti i giochi per la ps ma non a quelli della psp perchè non ce l'ho, ho guardato i filmati di gioco su youtue però , santo
youtube :wub:

No no è una dea greca, anche se minore. Alla fin fine secondo il mito originale è stata lei ad innescare il meccanismo che ha provocato la guerra di Troia ( lo spiego sommariamente più avanti nella fanfict )
ti copio la spiegazione completa da Wikipedia.

L'episodio più significativo cui la dea è legata è quello della mela della discordia: furiosa per l'esclusione dal banchetto nuziale di Peleo e Teti, Eris giunse perfino a contemplare l'idea di scagliare i Titani contro gli altri Olimpi, che erano stati tutti invitati, e detronizzare Zeus. Poi, però, scelse una via più subdola per compiere la sua vendetta. Giunta sul luogo in cui si teneva il banchetto, fece rotolare una mela d'oro, secondo alcuni presa nel giardino delle Esperidi, dichiarando che era destinata "alla più bella" fra le divine convitate. La disputa che sorse fra Era, Atena e Afrodite per l'assegnazione del frutto e del relativo titolo, condusse al giudizio di Paride e in seguito al ratto di Elena che originò la guerra di Troia.


Per l'appunto, Paride scelse Afrodite per avere accesso ai suoi favori e fare in modo che Elena si innamorasse di lui.
 
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"Squall"7
view post Posted on 1/2/2011, 21:52




io idemXD
chi sn le esperidi?
che centra Elena?XD
 
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AsuraKishin
view post Posted on 2/2/2011, 15:22




cavolo non sembra male, anche se non ho ancora finito di leggerlo!XD....cmq brava, anch'io pensavo di scrivere qualcosa seguendo un po' dei miei giochi o fumetti preferiti!XD
 
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Harley_Quinn
view post Posted on 2/2/2011, 22:07




CITAZIONE ("Squall"7 @ 1/2/2011, 21:52) 
io idemXD
chi sn le esperidi?
che centra Elena?XD

Riguardi al giardino delle Esperidi:

Il Giardino delle Esperidi è un luogo leggendario della mitologia greca.

Nel Giardino cresceva un albero di pomi d'oro. Esso era custodito dal drago Ladone e dalle tre esperidi (Egle, Erizia ed Esperaretusa), figlie del titano Atlante.

Nella sua undicesima fatica, Eracle si offrì di reggere il cielo al posto di Atlante purché egli gli portasse i frutti. Successivamente Atlante tornò da Eracle, ma ora che aveva apprezzato la libertà dal dovere di sostenere il cielo, disse ad Eracle che non avrebbe più voluto riprenderlo. Ercole, essendo stato giocato, decise di usare l'astuzia: disse che, se avesse dovuto reggere il cielo per mille anni (come aveva fatto il titano), si sarebbe dovuto sistemare meglio il carico sulle spalle e chiese quindi ad Atlante di reggergli il fardello per un momento. Egli ingenuamente accettò (lasciando a terra le mele rubate) e cadendo nel tranello di Ercole il quale legò il gigante e, una volta prese le mele, fulmineo corse a consegnarle a Euristeo.


Per Elena...sono scandalizzata, pensavo che tutti conoscessero la storia di Troia, non ha visto nemmeno il film di Troy con Brad Pitt?

Sotto il regno di Priamo la città fu assediata dalla spedizione achea, al comando di Agamennone, che voleva vendicare il rapimento di Elena da parte di Paride. Dopo dieci anni di assedio, la città cadde grazie allo stratagemma del cavallo di legno ideato da Ulisse.

Mh, su Wiki l'hanno fatta breve, ma ti consiglo comunque di leggerti il mito, od un riassunto. Sennò guardati il film XD

Grazie anche a te Asura, io ho iniziato a scriverne tante e questa è una delle poche che mi soddisfa xD


Capitolo II

Il labirinto


Kratos partì di buon ora e si diresse verso il centro dell'isola morta a piedi.
Guardandosi bene attorno, si accorse che in alcuni punti il terreno era ricoperto da scheletri.
Scheletri che si erano uniti alle radici degli alberi od agli stessi donando all'ambiente un'atmosfera tetra.
Mano a mano che avanzava, non scorgeva nulla che potesse realmente indicare il centro dell'isola., come una costruzione. Un palazzo, un tempio o qualcosa di simile.
Avanzando, il sole sorgeva sempre più alto nel cielo ed illuminava tutto ciò che i suoi caldi raggi toccavano.
I raggi del sole illuminarono anche il centro dell'isola, ed eccola lì.
Fer era di spalle davanti...al nulla. Sentendo lo spartano arrivare voltò il capo a guardarlo senza dire nulla. Lui era interdetto, davanti a lei non cera assolutamente nulla, eppure sembrava così sicura di se...
La consacrata parve cogliere il suo stupore e tornò così a guardare innanzi a se, alzando la mano sinistra.
Sul palmo della mano apparve un simbolo, un marchio che s'illuminò con luce violetta.
Ritrasse il braccio e lo mosse colpendo con violenza qualcosa davanti a se. S'udì il rumore della mano quando colpisce qualcosa come la pietra od il marmo.
Dalla sua mano iniziarono a partire delle diramazioni luminose violacee che con lentezza andavano a delineare il profilo di un'imponente edificio, di una costruzione.
Piano piano iniziò a prendere consistenza, prima la luce delineo quello che sembrava l'abbozzo di un progetto, poi dal terreno s'iniziò ad intravedere la base dell'edificio, che si mostrava come se qualcuno stesse togliendo un velo da sopra l'edificio per svelarlo agli occhi degli altri.
Fer tolse la mano da quella che risultò essere un'enorme porta in marmo, ai lati di questa due statue sotto forma di guerriere armate di spada, i loro visi erano coperti da un grande elmo ed i loro corpi da armature.
Kratos osservò l'edificio finemente decorato cercando di nascondere il suo stupore.
La consacrata spinse la porta che si ritrasse di qualche centimetro per poi scorrere verso destra sparendo nella parete come non fosse mai esistita.
Innanzi a loro si mostrò un lungo corridoio con torce appese alle pareti per illuminarne l'interno; non c'erano finestre che permettessero alla luce di entrare.
Fer entrò tranquillamente oltrepassando l'entrata, Kratos fece per seguirla, ma le due statue presero vita e mossero le loro armi puntandole verso lo spartano.
A quel gesto fece per estrarre le spade nel tentativo di attaccarle, ma Fer, fulminea, gli pose le mani sugli avambracci per fermarlo, Kratos si ritrasse con riluttanza a quel contatto.
<<ferme! Lui è con me>> impose con voce ferma mentre le due statue abbassarono il capo rinfoderando le armi <<perdonaci Fer>>
<<non importa, fate ciò per cui siete create>> rispose lei andando oltre la porta seguita dallo spartano.
<<avrei potuto farle a pezzi>> disse lui mentre la porta alle loro spalle iniziava a chiudersi celando sempre di più la luce del giorno. <<non ne dubito...ma avremmo solo perso tempo>>
Voltò appena il capo, per poi proseguire <<qui dentro ci sono bestie che nemmeno io posso controllare, farai bene a guardarti le spalle e non abbassare mai la guardia>> lo avvertì per poi fermarsi in mezzo al corridoio. <<a proposito...>> disse per poi voltarsi di scatto con la sinistra alta nel tentativo di toccarlo.
Kratos fu più veloce di lei, le prese il polso con una mano e con l'altra il collo per poi sbatterla con forza spalle al muro <<non mi faccio più toccare da te!>> esclamò guardandola negl'occhi, ad un nulla dal suo viso.
Il marchio sulla mano di lei brillò.
<<capisco la tua diffidenza, ma senza questo marchio non puoi procedere. Svanirà solo quando usciremo da qui.>>
Lui era dubbioso, e non si fidava certo di lei, non dopo gli avvenimenti del giorno precedente <<kratos...non ho tutto il giorno...>> la lasciò bruscamente porgendole la destra. Lei si rimise in posizione eretta per poi posare la sua mano su quella di lui.
Si udì lo stesso rumore della carne quando viene a contatto con il ferro rovente, lo stesso odore di bruciato, e Kratos non fece una piega nonostante il marchio si stesse imponendo a fuoco.
Quando Fer ritrasse la mano, Kratos aveva un'identica copia del suo marchio.
<<ti tornerà utile>> disse lei, attirando la sua attenzione affinché staccasse gl'occhi dalla sua mano.
<<se ci dovessimo accidentalmente separare, potrai aprire le porte bloccate e le statue non ti infastidiranno più durante il tragitto>> si voltò quindi, per proseguire il cammino <<stammi dietro>> disse per poi fare un piccolo sorriso, falso almeno quanto gli altri.
Lo spartano si accorse di quell'espressione e le si affiancò studiandola <<che hai da sorridere?>>
<<oh nulla d'importante...solo che non credevo di averti suscitato ancora i tuoi incubi....>> Kratos sbarrò gl'occhi a quell'affermazione <<come...!?>>
<<come faccio a saperlo?>> chiese mentre a passo sicuro svoltava angoli ed apriva porte <<mi basta toccare qualcuno per leggerlo, per sapere tutto di lui. Che sia dio, uomo o mostro non ha alcuna importanza...>> la cosa non piacque per nulla a Kratos, il fatto che qualcuno lo conoscesse mentre lui non sapeva nulla di questa Fer.
Il tempio era un dedalo contorto di corridoi, meccanismi e passaggi segreti, che Fer azionava e superava con la tranquillità di chi fa una passeggiata in un luogo ben noto.
Alle volte capitava che su di una parete fosse impresso più di un simbolo, e solamente uno era quello giusto, oppure era una falsa porta che si doveva aggirare per andare in un altro passaggio.
In una delle porte successive c'erano due simboli posti l'uno vicino all'altro, Fer alzò la mano per azionare quello giusto, ma sfortunatamente Kratos si sbilanciò perdendo l'equilibrio per un istante e scontrandosi con la consacrata che pose la mano sul simbolo sbagliato, sbarrò gl'occhi.
<<no!>> esclamò voltandosi per poi spintonare via Kratos, appena in tempo prima che una voragine s'aprisse sotto ad i suoi piedi.
Grazie allo spintone, Kratos non rischiò di cadere mentre Fer dovete allungare una mano per appigliarsi all'ultimo secondo ad uno dei bordi della fossa quadrangolare per non rischiare di cadere.
Si resse per miracolo, solo tre dita della mancina le impedivano di cadere su degli spuntoni grossi e pericolosamente affilati.
Non aveva mai fatto in vita sua un errore simile, anche se infondo non era veramente colpa sua.
Fece forza sul muscolo del braccio mentre allungava anche l'altro per prendere il bordo ed aiutarsi a salire. Ma le dita della mano scivolarono e Fer non ebbe più alcun appiglio per non cadere.
Voltò il capo verso il basso aspettandosi di percepire subito il dolore.
Ma un forte strattone al braccio la riportò alla realtà, voltò il capo guardando sopra di se ad occhi sbarrati. Vide Kratos, sporto sulla voragine in cui era caduta, con il braccio teso e le dita della mano ben salde attorno al suo polso.
Fer, stupita, strinse la mano attorno al suo polso per poi allungare anche la gemella afferrandogli il braccio. Kratos la tirò su di peso aiutandosi anche con l'altro braccio cingendola per la vita.
Caddero all'indietro e Fer si ritrovò sopra lo spartano mentre dietro di loro il rumore secco della voragine che si chiudeva,
Si alzarono, e lei fece un passo indietro guardandolo negl'occhi <<...grazie...>> disse sorprendendo a sua volta lo spartano, che distolse lo sguardo toccando l'altro simbolo sulla porta.
<<mi servi per raggiungere il mio scopo.>>la porta si aprì e i due si guardarono.
Fer stranamente sorrise, ma non era un sorriso falso, di scherno o derisione <<lo so...>> rispose passando oltre.
Kratos parve bloccarsi un'istante a quell'espressione, ma vedendo la porta iniziare a chiudersi e passò oltre seguendola.
Fer fece qualche passo in silenzio per poi allungare la mano a prendere l'imponente arma che aveva sulla schiena, al gesto lo spartano la imitò prendendo le sue lame <<da qui in poi...>> riprese lei
<<...ti assicuro che non sarà più una passeggiata. Troveremo mostri di qualsivoglia genere>> alla fine del corridoio, si mostrò a loro una grande porta in marmo.
Su di essa uno splendido bassorilievo che rappresentava un Minotauro, le corna che uscivano dal muro molto più di quanto dovessero. Ed al centro della fronte, fra le corna, il marchio.
Fer allungò la mano toccando il marchio senza nessuna esitazione. La porta scivolò verso sinistra con un rumore tetro <<spero tu sia pronto>> disse guardandolo con la coda dell'occhio mentre stringeva l'alabarda con entrambe le mani.
Neanche il tempo di dirlo che si era già buttato a capofitto nella stanza.
La consacrata sospirò alzando gl'occhi verso l'alto per poi seguirlo. Al loro ingresso nella stanza videro svariati mostri accoglierli, satiri, gorgoni, soldati non morti...si lanciarono contro di essi senza pensarci due volte colpendo con violenza. Certo che non era semplice combattere con lui,non solo bisogna evitare i colpi dei mostri ma anche quelli dello spartano.
Ma dopotutto è naturale,pensò Fer, è così quando combatti solamente assieme a te stesso, infatti anche lei faticava a non colpirlo; scelse così di andare nel lato opposto della stanza per evitare incidenti sgraditi.
Ogni tanto, Kratos la scrutava con la coda dell'occhio, si muoveva sorprendentemente bene.
Sfruttava al massimo la sua arma, muovendosi con gesti fluidi, ma sorprendentemente violenti quando colpiva il nemico abbattendolo.
Alzò l'alabarda tenendola per il centro e ruotandola, facendola girare come un mulinello falciando i nemici attorno a se. Poi corse verso un angolo della stanza per poi saltarvi sopra compiendo una curva parabolica. Si voltò verso i nemici stringendo l'alabarda al centro e ...la ruppe? No, la divise in modo che potesse usare le due metà come armi indipendenti, usandole con più facilità.
Alzò le braccia verso l'alto e si abbatté sui nemici con la forza di un titano. Nemmeno Kratos seppe perché ma a quella scena, si sentì elettrizzato, quasi eccitato. Forse perché era raro trovare guerriere così.
I due si battevano con furore disumano, a Kratos corse un brivido lungo la schiena quando vide la freddezza nello sguardo di lei mentre decapitava una gorgone.
Quando i mostri erano quasi sterminati, dal corridoio infondo alla stanza s'udirono degli urli e rumori di zoccoli, i minotauri alla carica stavano arrivando.
Fer fece roteare le due metà dell'arma fra le sue mani mentre li guardava arrivarle incontro. Kratos pensò che era una pazza a stare immobile mentre loro caricavano.
Si mosse solo all'ultimo secondo, quando il primo minotauro mosse l'arma contro di lei, si lasciò sbilanciare all'indietro piegando le ginocchia, l'arma del mostro le passò a pochi centimetri dal corpo flesso. Una volta che l'arma la passò allargò le braccia e s'alzò di scatto avvicinando violentemente le braccia affinché le due lame arrivassero alla base del collo del mostro recidendolo.
La testa del minotauro volò via ed il corpo s'accasciò a terra lasciandole campo libero per uccidere anche gli altri mostri che la fronteggiarono.
Dopo un po' solamente sangue e puzza di morte aleggiavano nella stanza, lei e Kratos gli unici vivi.
Riunì l'alabarda fissandosela dietro alla schiena e si spolverò i vestiti <<possiamo proseguire>> disse con non calanche dirigendosi verso il corridoio dal quale erano entrati i minotauri.
Kratos restò fermo un'istante a guardarla mentre rinfoderava le spade. Fer voltò il capo a guardarlo <<beh? Sei già stanco?>> lo spartano si avvicinò guardandola con ira mentre lei sorrideva di rimando con scherno <<ma tu guarda se per farti procedere bisogna sempre farti arrabbiare...>> commentò tornando a guardare avanti a se mentre una porta usciva dal tetto per poi abbassarsi chiudendo il passaggio con un tonfo sordo. Kratos fece per ribattere, ma si accorse che erano in una grande sala quadrangolare con un doppio ordine di colonne doriche archi travate che reggevano una specie di secondo piano che si concludeva col tetto.
Fer riprese l'alabarda stringendola fra le mani con forza mentre si guardava attorno rimanendo sull'attenti, fece qualche passo avanti guardandosi attorno con circospezione.
Kratos riprese le sue armi domandandosi che genere di bestia potesse esserci in quel luogo.
<<oh che carina...>> disse una voce femminile, riempiendo il luogo <<...sei venuta a trovarmi per presentarmi il tuo compagno Fer?>> si udì un fruscio e da dietro una colonna apparve la proprietaria della voce <<sai, non penso che Discordia ne sarà felice>>.
Gli occhi di Kratos si fecero grandi di stupore mentre Fer non batté ciglio.
Da dietro la colonna era apparsa una ragazza, una ragazza identica a Fer, eccezione fatta per gli abiti e l'acconciatura dei capelli.
Indossava una specie di canottiera blu scuro a quattro spalline , una gonna lunga con spacco laterale dello stesso colore, sandali di cuoio ed una fascia d'oro che le tirava indietro parte del capelli. Ma stranamente, non era armata...
<<psyce...>> disse la consacrata a bassa voce mentre la gemella balzando giù dal fittizio secondo piano per poi avvicinarsi tranquillamente tenendo le mani sui fianchi <<É tanto che non ci si vede...sorella>>
<<mi avevi detto di non avere famiglia!>> disse Kratos guardando le due in alternanza.
<<lei non è mia sorella...>>
<<suvvia Fer non dire sciocchezze!>> la interruppe l'altra
<<sei solo un mostro con le mie sembianze, creato da Discordia!>> Psyce assunse un espressione infastidita <<sarò anche “finta” ma io almeno provo sentimenti>> indicò Fer con aria quasi schifata alzando il labbro superiore in segno di disprezzo <<non sono una bambolina vuota e senz'anima come te Fer! La bestia selvaggia serva della discordia! Della dea Eris!>>
<<taci!>> urlò Fer con un moto d'ira mollando un fendente in sua direzione.
Psyce lo evitò con estrema facilità balzando davanti a Kratos che fece un passo indietro <<e tu chi sei mio splendido guerriero?>> domandò con voce piena di malizia studiandolo da capo a piedi.
<<io sono Kratos>> rispose con la sua voce ferma e profonda.
Psyce assunse un'espressione stupita <<così sei tu...il fantasma di Sparta...>>
<<non pensavo che le chiacchiere giungessero sino a qui...>> disse Fer mettendosi in posizione d'attacco <<ti ricordo che servo la dea anche io>> le rispose acidamente l'altra indietreggiando
<<ti fai aiutare dagli deicidi adesso?>>
<<ora basta. Ci hai fatto perdere fin tropo tempo...>>
<<vuoi uccidermi?>>
<<si, se non ti togli di mezzo!>> Psyce alzò le spalle ed allargò le bracia. Nelle sue mani apparvero due enormi chakram in argento con rifiniture in oro, si mise in posizione d'attacco guardandola negl'occhi <<scusa sorellina,ma sono qui per un motivo>>
<<non chiamarmi così!>> urlò Fer correndole in contro. Mosse l'alabarda dall'alto verso il basso cercando di colpirla, Psyce, tempestiva, alzò uno dei chakram per parare il colpo.
Andò avanti così per un po', attaccavano e si difendevano, oppure schivavano.
Una delle mosse di Fer fu spettacolare, l'altra le lanciò una delle sue armi mentre era a terra dopo aver schivato un colpo, non potendo evitare il chakram fece una mossa azzardata dove Kratos pensò di vederla venir tagliata in due.
Flesse le gambe e saltò riuscendo a passare giusto nel buco in mezzo all'arma rimanendo illesa.
Per quella mossa, anche Psyce rimase stupita, ma non si fece bloccare da quello dato che dovette evitare uno dei coltelli da lancio dell'avversaria.
L'atmosfera del perfetto balletto di violenza venne interrotta da uno schizzo di sangue cremisi che colpì Kratos in pieno volto.
Psyce indietreggiò di qualche passo guardando Fer con un sorriso <<oh mia dea...ti sei indebolita?>> le domandò ridendo aspramente.
Sopra all'occhio desto di Fer, c'era un taglio dal quale scendeva del sangue impedendole di tenere l'occhio aperto, alzò la mano per asciugarsi il sangue dalla fronte per poi guardarlo.<<anche tu...>> ribatté alzando lo sguardo e guardando il ventre dell'avversaria.
Psyce seguì il suo sguardo per poi toccarsi il ventre, scoprendo di perdere sangue da un taglio.
Assunse un'espressione adirata mentre Fer si rigirava l'alabarda fra le mani <<non è cambiato nulla...non ancora almeno...>>
Kratos si deterse il viso con il dorso della mano per poi cercare di avvicinarsi <<no!>> urlò Fer, guardandolo dritto negl'occhi <<lei è mia!>>
<<io non sono di nessuno!>> disse Psyce,Fer si voltò per tornare all'attacco ma se la ritrovò davanti.
Balzò all'indietro, un balzo così alto che per qualche secondo parve alzarsi in volo.
Atterrò a circa un metro di distanza dall'avversaria brandendo minacciosamente l'arma.
Il povero spartano, non poté far altro che appoggiarsi ad una delle colonne ed assistere al combattimento con le mani in mano, avendo così il modo di studiare i movimenti delle due senza troppe distrazioni esterne.

C'era da dire che Fer era sicuramente cresciuta combattendo, nessuno dei suoi movimenti risultava inutile o sconnesso, tecnica e forza erano perfettamente assimilati.
In quanto a Psyce...niente male, anche se non aveva l'esperienza di Fer, e questo la penalizzava limitando i suoi movimenti.
Ma c'era qualcosa che non andava...lo spartano era colto da una spiacevole sensazione...quasi una sensazione familiare. Scrollò le spalle pensando che era solo una stupida influenza degli incubi fatti durante quella notte.
Psyce Lanciò uno dei suoi chakram con forza cercando di centrare il busto di Fer, la consacrata s'abbassò di scatto alzando l'alabarda centrando il buco dell'arma.
Psyce assunse un'aria stupita mentre Fer ruotava l'alabarda liberando l'arma lanciandola alla padrona.
L'altra non fece in tempo a spostarsi ed il chakram la colpì con forza alla spalla destra inchiodandola spalle al muro. Un fiotto di sangue le uscì dalla spalla mentre lei cercava di trattenere un urlo di dolore.
In un gesto disperato, cercò di lanciare l'altra arma addosso a Fer che le correva incontro, la consacrata si bloccò sbilanciando il busto all'indietro, ma senza fermarsi continuò a scivolare sul tallone per poi rimettersi in posizione eretta all'ultimo secondo.
Ma non calcolò un'ultima reazione di Psyce, mentre piegava il braccio con l'intento di conficcarle l'alabarda in corpo, Psyce alzò una mano lanciandole contro una palla di fuoco.
Persino Kratos non si aspettava quel gesto, Fer sbarrò gl'occhi scostandosi di lato all'ultimo, ma fu comunque presa di striscio al fianco.
Strinse i denti per non darle la soddisfazione di sentirla gemere di dolore,brandì l'alabarda con entrambe le mani e gliela lanciò contro come fosse un ascia, prendendola esattamente al centro del ventre. Ormai è finita, pensò Kratos vedendo il sangue schizzare dalla ferita e dalla bocca dell'altra con un colpo di tosse.
Fer estrasse l'arma con un gesto secco guardando l'altra agonizzare.
Fece un passo indietro per poi andare davanti a quello che era oramai un cadavere, appeso al muro per una spalla.
Spostò lo sguardo color miele sullo spartano che le si stava avvicinando <<É stata breve...>> commentò lui mentre Fer si detergeva il sangue dal viso<<già...mi aspettavo di meglio da lei>> rispose voltandosi a guardarla ed arricciando il naso <<strano...>> disse Fer avvicinandosi a Psyce
<<cosa?>> domandò lo spartano mentre lei volgeva lo sguardo verso di lui <<di solito i mostri della sua specie riprendono le forme originali alla loro morte...>>
Psyce s'animò improvvisamente spalancando le labbra per respirare ed allungando una mano afferrando il braccio di Fer che sobbalzò <<sei ancora viva!>> esclamò estraendo con velocità uno dei suoi pugnali da lancio conficcandoglielo al centro del petto.
Poi...poi reagì in modo anomalo sotto allo sguardo nero dello spartano.
Fer sbarrò gli occhi ed aprì la bocca, come se dovesse urlare, ma non uscì alcun suono dalle sue labbra. Le tremarono le gambe e guardò dritto negl'occhi l'altra che stava morendo.
La consacrata tolse il pugnale dal suo petto lanciandolo via, rischiando anche di prendere Kratos che schivò facilmente, ed il chakram che cadde a terra con un rumore metallico.
Cadde in ginocchio, tenendo fra le braccia il corpo dell'altra <<pazza...pazza! Perchè non mi hai mai detto nulla!?> le chiese Fer a mezza voce mentre Kratos si avvicinava non capendo il cambiamento.
Psyce sorrise, o almeno ci provò, cercò di tirarsi su ma riuscì solo a tossire sangue <<non potevo...Discordia non...>> tossì ancora <<...non lo avrebbe permesso>>
<<stupida! Ma ora stai morendo!>> le urlò in faccia mentre il tono diventava stridulo e gl'occhi diventavano lucidi <<non importa...Fer...non ho mai visto il mondo. Sei stata fortunata...io non sono mai uscita di qui...>> alzò una mano e prese Fer per la spalla abbassandola per portare le sue labbra all'orecchio della consacrata <<uccidi Eris e goditi la libertà anche...per...m-me...>> gl'occhi si spensero ed esalò il suo ultimo respiro. La presa sulla spalla di Fer s'affievolì sino a sparire e fra le braccia della consacrata rimase solo un corpo esanime.
Fer rimase bloccata qualche istante mentre prese il corpo per le spalle scuotendolo <<psyce...Psyce non puoi farmi questo! No!>> Kratos si abbassò restando in equilibrio su un ginocchio per poi prenderla per la spalla e girarla <<ma cosa ti...>> la frase gli morì sulle labbra vedendo il viso della guerriera rigato dalle lacrime <<kratos...che cosa ho fatto...?>> disse a mezza voce, sbatté le palpebre ed un'altra lacrima le scese lentamente lungo la guancia andando a morirle sulle labbra.
Kratos continuava a guardarla, non riuscendo a capire perché quell'improvviso cambiamento.
Fer allungò una mano insanguinata cercando di toccarlo, ma lui si ritrasse al gesto, avendone un brutto ricordo <<non voglio farti del male...>> disse lei, fissandolo negl'occhi.
Qualcosa si mosse dentro all'animo dello spartano, che si fece convincere e prese la mano di lei...e in un'istante fu tutto chiaro.
Vide una donna mentre partoriva. Nacquero due gemelle da quel parto, due gemelle omozigote, cioè perfettamente identiche fra loro.
Poi vide un tempio, e una figura imponente elevarsi sopra di esso, s'intravedevano appena le linee della figura, il viso non si notava, ma era sicuramente la dea Eris.
Andò da quella donna per reclamare le due bambine, bambine nate dall'unione di una sua sacerdotessa ed un sacerdote del dio Ares, suo fratello.
Si portò via le gemelle, decise che una delle due avrebbe dovuto fare la guardia al tempio della mela, Psyce. Ed una avrebbe seguito i suoi ordini giorno dopo giorno , facendole anche compagnia e vagando per seguire i suoi voleri ed ordini,Fer.
Eris aveva svelato solamente a Psyce la parentela con l'altra, probabilmente uno dei suoi capricci, uno dei crudeli giochi che gli dei si divertono a fare con gli umani.
Fer non doveva assolutamente saperlo, avrebbe pensato, con la poca libertà di pensiero concessole, che Psyce era solo un mostro con le sue stesse sembianze e se la guardiana avesse detto qualcosa alla sorella, allora avrebbe ucciso Fer.
Le crebbe facendo si che Psyce potesse avere sentimenti, libertà di pensiero e quindi essere più sensibile sulla questione in modo da proteggere la sorella. Fer, invece, era solo una bambola senz'anima e senza sentimenti che seguiva ciecamente i suoi ordini, qualunque essi fossero.
Kratos staccò la mano, continuando a fissare Fer, ecco spiegata la sua sgradevole sensazione di poc'anzi...era il riflesso di un sentimento conosciuto anche troppo bene.
<<ho ucciso mia sorella...>> disse a bassa voce tornando a guardare il corpo esanime di Psyce.
Si prese la testa fra le mani ed urlò, urlò tutto il suo dolore che la attanagliava dal centro del petto come una bestia interna che le dilaniava le carni <<ho ucciso mia sorella!>> urlò mentre la stanza si riempiva del suo dolore e Kratos era costretto a ricordare il momento in cui, anche lui, si rese conto di cosa aveva fatto tempo addietro.
Kratos si alzò prendendola per le spalle e tirandola su di peso, la scosse con violenza <<ora basta!>> le urlò in faccia.
Fer si bloccò, mentre le lacrime continuavano a scendere. In un attimo di disperazione, solitudine e totale confusione si aggrappò allo spartano.
Lui si bloccò, rimase interdetto qualche istante. Stava per spingerla via ma lui...sopratutto lui...sapeva il dolore che si prova sapendo di aver ucciso la famiglia di propria mano.
Si limitò a darle una pacca sulla spalla, rimasero così qualche istante, lo sguardo cadde sul cadavere di Psyce, rivendendo i corpi della moglie e della figlia...
Fer si staccò da lui facendo un passo indietro, si asciugò gl'occhi rossi per poi guardarlo <<io...>> abbassò lo sguardo <<...perdonami...>>
<<non importa...so cosa si prova...>>
<<n-non solo per questo...anche ieri...non dovevo>> raccolse le sue armi fissandole al laccio di cuoio e dietro la schiena <<hai ragione tu...>> disse mentre andava a raccogliere anche i chakram <<...è tutta colpa degli dei che manipolano le nostre vite come fossimo giocattoli...>> andò a posare le armi dietro al corpo esanime della sorella, mettendole le braccia con le mani intrecciate sopra al ventre.
Prese una torcia dal muro e guardò il corpo <<perdonami Psyce. Discordia perirà per mano mia...anzi, nostra>> abbassò la torcia sul corpo che iniziò a bruciare lentamente <<pagherà per la vita che ci ha rubato!>> esclamò lasciando cadere la torcia e voltandosi per uscire dalla stanza <<andiamo...>> disse a Kratos <<devo uccidere una dea!>>

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"Squall"7
view post Posted on 3/2/2011, 22:40




si ma nn mi ricordoXD domandina:Ilio e Troia sono la stessa cosa?o vagheggioXD
 
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AsuraKishin
view post Posted on 4/2/2011, 15:05




ho appena finito di leggere la prima parte, e l'unica cosa che posso affermare è questa: Fer... te lo potevi risparmiare!XD cmq per squall, non vorrei dire cavolate ma...troia è la città, Ilio credo sia la grecia!
 
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Harley_Quinn
view post Posted on 4/2/2011, 15:43





CITAZIONE ("Squall"7 @ 3/2/2011, 22:40) 
si ma nn mi ricordoXD domandina:Ilio e Troia sono la stessa cosa?o vagheggioXD

Si si esatto Ilio è l'altro nome di Troia, anche se è meno conosciuto.

CITAZIONE (AsuraKishin @ 4/2/2011, 15:05) 
ho appena finito di leggere la prima parte, e l'unica cosa che posso affermare è questa: Fer... te lo potevi risparmiare!XD

Non ho capito, nel senso che potevo risparmirmi Fer perchè fa schifo ?.?
 
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AsuraKishin
view post Posted on 4/2/2011, 16:49




non il quel senso...forse dovevo mettere le virgolette...in tendevo che fer poteva risparmiarsi di fare rivivere le pene di kratos!XD
 
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Harley_Quinn
view post Posted on 4/2/2011, 19:41




Ah in quel senso XD Lo avevo pensato all'inizio che fosse riferito ad un errore di Fer, poi ho pensato: eh no sei troppo ottimista, magari è lei che non piace come pg, forse ha solo sbagliato lui e voleva scrivere te LA potevi e non te LO.
Grazie per il chiarimento >.<
 
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"Squall"7
view post Posted on 4/2/2011, 23:02




mi è venuto in menteXDcm mai ti piace joker?
 
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AsuraKishin
view post Posted on 7/2/2011, 17:06




harley anche se non hai ancora messo mani e occhi sul manga sappi che c'è una gorgone fra i nemici, anche se non viene chiamata così (vengono chiamate medusa semplicemente) e pare che solo quelle più forti siano in grado di pietrificare con lo sguardo!
 
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22 replies since 30/1/2011, 21:32   369 views
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